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sabato 3 marzo 2007

ADRIANO E MARGUERITE

“questo libro è il condensato di un’opera enorme elaborata per me sola”… poche semplici parole, sincere e dirette, scritte da Marguerite Yourcenar nei suoi taccuini personali e dunque per lei sola… le “memorie”...un libro scritto per se stessa che è divenuto nel tempo un best-seller a livello mondiale e che ha il potere, oseremmo dire “divino” (così come si confà del resto ad un potere imperiale), di condurci verso un viaggio affascinante nell’Animo umano e nelle sue contraddizioni… C’è in adriano, un qualcosa di ogni uomo…e di ogni donna. Il suo spirito è quello dell’Uomo, della razza umana sospesa tra umano e divino alla ricerca di equilibri forse introvabili ma di sicuro irrinunciabili… E c’è in adriano un qualcosa di divino, che lo rende sempre consapevole, “quasi saggio”per definirlo con le parole di marguerite... marguerite che seppe ricostruire il percorso di un uomo immerso nel suo tempo e allo stesso tempo libero da ogni convenzione sociale , fisica e temporale…un uomo libero non solo per via delle sue scelte, non solo per la sua capacità e possibilità di scegliere, ma soprattutto perché seppe sempre, lasciare libero il suo spirito e il suo cuore… adriano non sceglie la strada più facile ma nemmeno quella più difficile; lui sa che lo spirito nasce ingovernabile e sempre lotta per preservarne l’autenticità...adriano sa che amore ha mille facce e non ne rifiuta neppure una, mai…e così ama le donne ma ama anche un ragazzo, antinoo, che renderà divino nel tempio della sua anima prima e in quelli della storia poi, creando attorno a lui un culto che resisterà per molti secoli; e amerà la storia nelle vesti della sua splendida e irraggiungibile creatura: ROMA, il cui nome, come lui stesso ricorda nelle sue memorie, altro non è che il nome del dio AMOR… adriano insomma amerà la vita tanto da non negarsi mai di guardarla “ad occhi aperti” e tanto da non rinunciare mai al tentativo folle e saggio di trovare “la cerniera che congiunga volontà e destino”… perché se anche adriano non si ribella al fato, spesso riesce, nel suo VIVERE la vita, a costruire il proprio…così come seppe fare marguerite che, nel ricostruire meticolosamente questa eccezionale figura della storia, trovò l’ispirazione per vivere una vita nella serenità che solo un sano e mai forzato anticonformismo sa dare… il viaggio nel mondo della yourcenar attraverso le memorie di adriano, dunque, altro non è che un viaggio in adriano attraverso le memorie della yourcenar…

DIVINO ANTINOO




...quella morte era un dono(...)un fanciullo(...), aveva trovato quel mezzo per legarmi per sempre a lui... Antinoo muore tragicamente nelle acque del sacro fiume Nilo "il primo giorno del mese di Athir, l'anno secondo della duecentoventesimasesta Olimpiade..." Antinoo muore e Ariano ne resta sconvolto e, come sempre accade, realizza d'un tratto la forza di un legame che aveva, forse, dato per scontato... Le pagine delle "memorie"che narrano la morte di Antinoo sono tra le più intime, tra le più forti nel loro potere evocativo, tra le più commoventi nella loro descrizione dell'amore perduto... L'imperatore si spoglia della sua divinità e si sente fragile come mai prima, d'un tratto solo in mezzo al mondo ma mai, neppure nei momenti più duri, perde la lucida consapevolezza di chi guarda la vita con occhi aperti... Vive il dolore del distacco, la paura che dona il rimpianto per un tempo che non può tornare, e sente il peso di un gesto compiuto per troppo amore. Egli infatti sa, ancor prima che le prove lo dimostrino, che la morte del fanciullo non è un incidente ma un gesto compiuto con coscienza col quale Antinoo, sacrificando la propria esistenza, spera di allungare quella del "suo imperatore"... Antinoo si nega per sempre ad Adriano nel tentativo di regalare l'eternità a un amore totale e di fare ciò che crede giusto per Adriano... Rinunciando alla sua vita intende offrire agli dei un pegno così importante che questi non potranno negargli le grazie che lui chiede per il "suo imperatore"... E Adriano ne istituirà un culto che si perpetuerà nei secoli e che sarà fonte di ispirazione per artisti di ogni generazione che cercheranno di immortalare l'immagine di un giovinetto che si diede la morte per regalare la vita... Esiste una più alta manifestazione dell'Amore? Esiste un sentimento così forte come quello di chi rinuncia a sè per il bene dell'altro? Adriano sa bene che il "suo giovinetto" è in questo più che umano e dunque che merita di essere innalzato allo status di divinità...